.....un giovane furetto innamorato del cielo decise di imparare a volare; dopo molti fallimenti ed innumerevoli cadute questo imparò a "farsi cullare dal vento" e, poco alla volta, imparò anche ad atterrare .
Felice, l' impavido furetto insegnava tutto ciò che egli aveva imparato a chi, come lui, amava il cielo e l' idea di VOLARE.
Un giorno, un aquila, lo vide, intento ad insegnare ad un altro furetto l' arte del volo, l' enorme rapace, superbo, lo sbeffeggiò :" ..non riuscirai mai a volare così in alto e velocemente come me!..."
Le parole dell'aquila avvilirono profondamente i furetti ,che, amareggiati, chinarono il capo.. ma subito capirono che la reale essenza del volo non stava nell 'altitudine che si poteva raggiungere scuotendo le ali, nè nell' attitudine a farlo...ma nella loro fantasia e nelle loro passioni.. non era necessario possedere ali o piume..loro stavano condividendo un sogno che li faceva veleggiare in posti ove un' aquila non avrebbe mai potuto raggiungerli..
liberamente tratto da Atterraggio di fortuna di Richard Bach
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