Nel testo dannunziano "Forse che sì forse che no" , il protagonista, pioniere dell' areonautica, Paolo Tarsis , sfrecciando a bordo della "rapidità che striscia" nella campagna mantovana immagina di veleggiare leggiadro nell' aria, come gli uccelli che lo sorvolano:
" E dal balenare delle rondini, sul fiso sguardo degli stagni, gli si compose l' immagine del suo volo.
E immaginò di condurre non la rapidità che striscia ma quella che solleva; immaginò di ritrovarsi nella lunga fusoliera che formava il corpo del suo congegno dedàleo tra i due vasti trapezii costrutti di frassino di acciaio e di tela, dietro il ventaglio tremendo dei cilindri irti d' alette, di là dai quali girava una forza indicibile come l' aria: l' elica delle curvature divine".
Molti altri scritti del "Principe di Montenevoso" fanno riferimento al volo, sia leggendario sia contemporaneo; egli sarà inoltre concreto protagonista a del volo su Vienna a bordo di un biposto della squadriglia " Serenissima".

Anche per pascoli questo non è l' unico scritto riguardante il volo, tutt' altro, molti altri seguiranno a questo, alcune poesie quale ad esempio L'Aquilone, ed alcuni scritti di narrativa che che direttamente o indirettamente ne fanno riferimento.
CHAVEZrandagi, in mezzo alle selva
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